Attualmente sono Direttrice didattica dell’Istituto Psicoterapia della Gestalt Espressiva (Riconosciuta dal MIUR D.M del Ministero dell’Istruzione 28/07/2014 pubblicato in G.U. n°193 del 21/08/2014) e didatta riconosciuto FISIG ( Federazione Italiana Scuole e Istituti di psicoterapia della gestalt) e FEIG ( Federazione Italiana Gestalt, Psicoterapia e counselling ad orientamento fenomenologico esistenziale); presto la mia attività di docente presso l’Istituto Gestalt di Puglia, (istituto autorizzati con D.M del Ministero dell’Istruzione, dell’Università e della Ricerca, a condurre corsi di formazione in psicoterapia per psicologi e medici) dove svolgo attività didattica e formativa nell’ambito della Psicoterapia della Gestalt.
Pubblicazioni
Il coraggio di creare: tecniche per psicoterapeuti. La Psicoterapia della Gestalt in azione.
Perché un compendio di tecniche espressive in riferimento alla prassi che caratterizza la Psicoterapia della Gestalt?
E come definire il termine e il suo utilizzo all’interno del processo psicoterapeutico? La psicoterapia non è di per sé una tecnica espressiva? Chi sono e cosa fanno le-gli psicoterapeute-i della Gestalt con e attraverso le tecniche che utilizzano?
Le diverse tecniche descritte nel testo sono il prodotto creativo di alcuni professionisti e intendono, da una parte, tratteggiare un metodo di lavoro psicoterapeutico, la Gestalt espressiva, e dall’altra restituire alla Psicoterapia della Gestalt (PdG) quello che, fin dalla sua nascita e attraverso la sua evoluzione, le appartiene: un’attenzione costante alle modalità espressive delle singole esistenze, attraverso la creatività e le sue diverse forme. La variante Espressiva della PdG affonda pienamente le sue radici nel modello gestaltico dell’intervento psicoterapeutico e costituisce un arricchimento del modello originale, teoricamente supportato dalle neuroscienze.
Aggiunge una particolare attenzione alle possibilità di modulazione della relazione offerte dalle risorse creative della persona, attivate dall’utilizzo di materiali artistico espressivi.
Il testo rappresenta una guida di agevole e fruibile lettura, pensata per chi non conosce, si accosta o integra nella pratica professionale l’uso di tecniche espressive, riconoscendone il valore.
Ringraziamenti:
Edoardo Brutti
Vanessa Candela
Rosella De Leonibus
Stefano Federici
Marco Mazza
Valentina Palermo
Silvia Ragni
Curatore: A. M. Acocella, O. Rossi
Editore: Franco Angeli
Le nuove arti terapie. Percorsi nella relazione d’aiuto
L’arteterapia ha bisogno di arte terapeuti e gli arte terapeuti hanno bisogno di formazione. L’idea di un manuale di Arti Terapie nasce dell’esigenza, avvertita nei diversi ambiti applicativi del corpus disciplinare, di strutturare e formalizzare una quantità di contributi teorici, tecnici e metodologici che è rigogliosamente – ma spesso disordinatamente – fiorita nel corso dell’ultimo decennio.
Le aree tecnico-metodologiche individuate (foto e video; teatro, musica e danza movimento; narrazione, scrittura e scrittura autobiografica) rappresentano una novità assoluta nel panorama contemporaneo delle arti terapie, dal momento che riconducono ad esse un numero considerevolmente più alto di discipline artistiche rispetto alle sistematizzazioni tradizionali comparse finora.
Il testo realizza l’intento comune degli autori, tutti professionisti affermati a livello nazionale ed internazionale, di accompagnare gli arte terapeuti nel loro percorso di crescita, dall’inizio del training formativo sino all’applicazione metodologica e alla realizzazione professionale. Il testo si presenta come una raccolta ordinata di “istruzioni per l’uso”: a partire da una narrazione storica, evolutiva e semantica della disciplina e attraverso l’articolazione in tre differenti sezioni, relative alle aree tecnico-metodologiche considerate, vengono illustrati efficacemente diversi modelli progettuali e applicativi nel campo delle arti terapie.
Curatore: A. M. Acocella, O. Rossi
Editore: Franco Angeli
“Cura“, parola antica, che viene definita arte e che spesso, dentro di noi, diventa evocatrice di esperienze vissute! Ma quali competenze sono richieste al professionista dell’aiuto, che cura volendo prendendosi cura dell’altro?
La cura si occupa di compiti e/o processi, di prescrizioni o è identificabile con un modo di essere del professionista?
Curare e prendersi cura coincidono?
Da queste domande prende vita il testo curato da Anna Maria Acocella e Oliviero Rossi, edito da Franco Angeli, che è suddiviso in quattro aree concettuali e ospita contributi di: Stefano Federici, Aldo Stella, Paola Luzzatto, Rosella De Leonibus, Silvia Ragni,Tiziana Amori, Edoardo Brutti.
Il libro si rivolge ai professionisti della relazione di aiuto: medici, psicologi, psicoterapeuti, arte terapeuti, infermieri, assistenti sociali, e a tutti coloro che intendono la cura come prendersi cura della persona nella sua globalità e unicità.
Curatore: A. M. Acocella, O. Rossi
Editore: Franco Angeli
Ricerche
Abstract
From March 11 to April 26, 2020, the Italian government imposed a nationwide COVID-19 lockdown, a quarantine that resulted in significant restrictions on the movement and social contacts of the population, with a view to limiting the pandemic outbreak. The quarantine forced people to experience distorted social distance in two contrasting ways. For some people, it resulted in social distancing and isolation, for example by separating noncohabiting couples into different dwellings. For others, however, quarantine increased and imposed social closeness, forcing couples and families into constant, daily, and prolonged cohabitation.
The aim of this study was to investigate the sexual health and behaviors of Italian adults during the lockdown period using a multimethod research. An open- and a closed-ended equestionnaire were administered immediately after the end of the lockdown. A total of 465 Italian adults completed the digital questionnaire (female = 78.7%). Participants recognized their lived sexual experience with generally positive characteristics (related to openness, unproblematic relationship with the body, and awareness and self-reflection about one’s sexuality), while negative thoughts such as worry and pain were quite scarce. Participants with a disability (5.6%) showed a marked inversion compared to the mean of respondents, recognizing themselves mainly in negative thoughts related to low self-esteem, inadequacy, and feelings of suffering, yet reporting a higher than mean level of arousal. In the qualitative analysis, the Frequency-Inverse Document Frequency (TF-IDF) index was computed to measure the salience of the word used by participants to respond to the open-ended five questions. It revealed a generally depressed emotional experience associated with the experience of lockdown, both in terms of desire, which seemed to be shifted more to the level of imagination and fantasies, and the actual possibility of experiencing sexual activity as usual. Nevertheless, the participants emphasized an opening to new possibilities in terms of expressing sexuality, accompanied by a rediscovery of the value of tenderness and affectivity as well as a clearer awareness of their sexual life, needs, and desires.
Stefano Federici ¹, Alessandro Lepri ¹, Alessandra Castellani Mencarelli ¹, EvelZingone ², Rosella De Leonibus ², Anna Maria Acocella ², and Adriana Giammaria ³
¹ Deparmentof Philosophy, Social & Human Sciences and Education, University of Perugia, Italy
² ExpressiveGestalt PsychotherapyInstitute of Perugia, Perugia, Italy
³ Independent Researcher, Udine, Italy
Leggi l’articolo completo su: https://journals.plos.org/plosone/article?id=10.1371/journal.pone.0268079